Negli ultimi anni ha destato un certo allarme nel Nord Italia il massiccio manifestarsi, durante i mesi estivi, dell’insetto Arocatus melanocephalus, denominata volgarmente “cimice dell’olmo”.
Come indica il nome questa cimice (della famiglia Lygaeidae) è molto diffusa nelle aree dove sono presenti piante di olmo, ma in realtà le infestazioni si verificano e si protraggono anche in assenza di queste specie di piante, le cimici sono state osservate infatti anche su tiglio, quercia e altre piante arboree.
La cimice dell’olmo svolge parte del suo ciclo vitale anche in prossimità e all’interno delle abitazioni, è in questa fase che subentra la “problematica” urbana.
Si tratta di un insetto particolarmente attivo e invadente che forma letteralmente degli ammassi nelle abitazioni, ricoprendo finestre, davanzali, zanzariere, entrando negli arredi (armadi, cassetti, mobili della cucina) e nella biancheria (questa cimice sembra prediligere sia la biancheria presente in casa che quella stesa ad asciugare).
Come conseguenza di questa massiccia “invasione” le persone percepiscono un certo disagio, anche perché, come altre cimici, anche questa è in grado di produrre un odore sgradevole quando disturbata.
Spesso quando l’insetto è rinvenuto nelle camere (ama particolarmente stare su lenzuola federe e tende), viene confuso con Cimex lactularius (cimice dei letti), con la quale essendo in effetti imparentato (entrambe le cimici appartengono al sottordine Heteroptera) condivide alcuni caratteri morfologici. Questa errata valutazione, effettuata da occhi inesperti, origina comprensibilmente reazioni fobiche e di repulsione.
I metodi “fai da te” contro questo tipo di infestazioni raramente funzionano, spesso si rischia di utilizzare un gran quantitativo di insetticidi “da banco” ottenendo come unico risultato, quello di spendere molti soldi e di respirare prodotti chimici tossici.
Per intervenire correttamente bisogna riconoscere i focolai di infestazione ed utilizzare le corrette tipologie di insetticidi nelle giuste concentrazioni.
Inoltre trattamenti preventivi primaverili, possono essere risolutivi!
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